TY - JOUR AU - Branchina, Ottavia PY - 2021/01/01 Y2 - 2024/03/29 TI - «Sia Marganorre essempio di chi regna». Catastrofe, tirannia e misoginia nel XXXVII canto dell’«Orlando furioso» JF - Griseldaonline JA - GrO VL - 20 IS - 1 SE - Tema DO - 10.6092/issn.1721-4777/12920 UR - https://griseldaonline.unibo.it/article/view/12920 SP - 1-16 AB - Nel XXXVII canto dell’Orlando furioso viene narrata una doppia catastrofe. La prima, scatenata dalla tragica perdita dei figli, si colloca sul piano della vicenda personale di Marganorre, eppure assume un valore ‘apocalittico’ nel momento in cui ‘svela’ la natura crudele e bestiale del «barbaro» tiranno. Il secondo disastro, che è una conseguenza del primo, ha dimensioni collettive: esercitando un potere tirannico, Marganorre impone una legge crudele e misogina che separa le donne dai loro uomini, costringendole a vivere nel terrore della morte. Tuttavia, nel mondo del Furioso le colpe non restano impunite a lungo: mentre gli eroi intervengono per capovolgere, più che ristabilire, l’ordine costituito, il popolo è chiamato a vendicarsi e a fare scempio del proprio carnefice. Dietro la finzione narrativa e il disegno di celebrare le donne, la vicenda di Marganorre, tra le più cupe del poema, con le sue catastrofi, mostra un lato perturbante che va ben oltre la finzione e invita alla riflessione. ER -