Scrittori in divisa. Commedie, bozzetti militari e racconti distopici (1864-1872)
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/10829Parole chiave:
De Amicis, distopie, Letteratura dell'Italia unita, bozzetti militariAbstract
Scrisse D’Ovidio di essersi stupito, dopo aver letto i Bozzetti militari di De Amicis: «parve mirabile che un uffiziale di fanteria trovasse il tempo, tra [...] i picchetti, e la corvée, di scrivere cose sì belle». In realtà tra anni Sessanta e l’inizio del decennio successivo, in un periodo segnato drammaticamente dalle sconfitte della Terza guerra di indipendenza, non sono pochi gli scrittori in divisa, per quanto certo meno capaci di De Amicis. Il saggio prende in considerazione alcuni casi significativi, e si sofferma soprattutto su due vicende che suscitarono molto clamore, chiamate in causa persino nel dibattito parlamentare: un racconto distopico, Il guardiano di spiaggia, commissionato dal Ministero della Marina, che narra le tremende sventure militari e politiche dell’Italia, colpevole di non aver rafforzato le sue difese marittime, e un altro racconto, stavolta più vicino agli ambienti dell’Esercito, che invece immagina la stessa guerra futura, ma vittoriosa per la nazione grazie alla forza nelle battaglie campali.
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