Digital humanities e ‘realtà aumentata’
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/14007Parole chiave:
filologia, realtà aumentata, saggistica, simultaneità, tecnicaAbstract
Il saggio si propone un intento metodologico ed ermeneutico di principio: ovvero verificare l’effettiva efficacia dello stato attuale delle DH in relazione agli studi filologici e letterari e all’infinito campo della ‘realtà aumentata’ e dell’universo ‘virtuale’ conseguito dalle conquiste dell’informatica e delle nanotecnologie. Con qualche voluta ‘provocazione’ il saggio mostra le criticità e le non piccole ombre di questi intrecci, proponendo nodi epistemici nuovi da percorrere da parte delle DH, pena la loro perpetua subalternità alla ‘tecnica senza pensiero’ con la conseguente incapacità di rinnovare davvero nel profondo gli orizzonti dei nostri studi. Occorre giocarsi al meglio le innovazioni tecnologiche in un processo di alleanza paritaria, del tutto per ora inesplorata, e capace di trascorrere dalla ricerca alla didattica fino all’editoria stessa.
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