Racconti all’insegna di Lemuel Gulliver. Le «Etnografie e popolazioni immaginate» de «Il semplice»

Michele Maiolani

doi:10.6092/issn.1721-4777/15499

Autori

Michele Maiolani Università di Cambridge

Si è da poco addottorato presso la University of Cambridge, dove ha lavorato sull'influenza di traduzioni e letture di testi antropologici nell'opera di Calvino, Primo Levi e Celati. Al momento è Postdoctoral Affiliate presso il dipartimento di Modern and Medieval Languages and Linguistics della University of Cambridge e Visiting Fellow dell’Institute of Cultures, Languages and Societies della University of London. Si è occupato prevalentemente del romanzo italiano del Novecento e ha pubblicato articoli scientifici e saggi in volume su Sciascia, Bianciardi, Calvino, Celati, Primo Levi, Camilleri e Dario Fo.

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/15499

Parole chiave:

antropologia, etnografia fantastica, Gianni Celati, «Il semplice», Jonathan Swift

Abstract

Il saggio si concentra sui racconti di etnografia fantastica inclusi nel secondo numero della rivista «Il semplice», scritti da Gianni Celati, Ginevra Bompiani, Ugo Cornia, Jean Talon, Stefano Benni e Henri Michaux. Dopo aver tracciato una panoramica della presenza dell’etnografia e dell’etnografia fantastica nella rivista, ho analizzato da vicino i rapporti di entrambi i generi con la letteratura di viaggio. Sono poi passato a considerare il ruolo cruciale dei Viaggi di Gulliver, evidenziando l’uso di diverse tipologie di straniamento di possibile derivazione swiftiana nei racconti raccolti nella rivista. Nell’ultimo paragrafo, ho concluso confrontando lo Gli Hiviniziki di Michaux con gli altri racconti brevi della sezione, evidenziando le continuità nel rappresentare il rapporto tra popolazioni immaginarie e ambiente.