La ferita cognitiva e la sfida della testimonianza. Guerra e mass-medialità nella poesia italiana degli anni Novanta del Novecento
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/16529Parole chiave:
guerra, mass-medialità, Novecento, poesia, testimonianzaAbstract
I conflitti esplosi negli anni Novanta del Novecento inaugurano una nuova tipologia di guerra, globale e televisiva, ormai del tutto priva di confini spaziali e politici. La natura paradossale e contraddittoria del medium televisivo, che a un tempo mostra e nasconde al pubblico occidentale gli orrori della guerra, acuisce la ferita cognitiva generatasi in questi anni nel poeta italiano, scisso tra il senso di un qualche inevitabile coinvolgimento alla realtà dei conflitti e l’impossibilità di una testimonianza immediata e credibile. Attraverso il confronto tra due opposti e speculari tentativi di rispondere all’urgenza di una testimonianza del presente, le Sette canzonette del Golfo (1994) di Franco Fortini e la raccolta Notti di pace occidentale (1999) di Antonella Anedda, l’articolo si interroga sulle possibilità per la poesia di contrastare l’inautenticità e la strumentalità del linguaggio mediatico e di riscattare il poeta italiano e occidentale dalla propria passività di fronte alle violenze della storia.
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