Tattilismo e dermografia: «Quando verrai» di Laura Pugno
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/16600Parole chiave:
fantastico, Laura Pugno, limite, novella, pelleAbstract
La pelle, il rivestimento meraviglioso e assai complesso del nostro organismo è onnipresente nell’opera di Laura Pugno. In questo saggio, facendo tesoro soprattutto delle ipotesi formulate in un classico della psicoanalisi quale L’io-pelle di Didier Anzieu e di un volume dell’antropologo David Le Breton, si seguono le minime, umili gesta della giovanissima protagonista di Quando verrai, secondo romanzo della scrittrice romana, nonché splendida rappresentazione allegorico-fantastica, dell’urgente necessità di segnare limiti definiti nel nostro tempo liquido (l’aggettivo appartiene, com’è più che noto, a Zygmunt Bauman). In un’era di crollo del simbolico, l’epidermide – l’organo che disegna appunto il contorno dei nostri corpi – parrebbe l’ultimo limite rimastoci, quello da cui ripartire.
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