A scuola di (ir)realtà: forme e rappresentazioni della scuola carceraria nelle testimonianze di docenti e scrittori italiani
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/18233Parole chiave:
carcere, ‘critical prison studie’s’, ‘educational studies’, scuolaAbstract
Il cronotopo della ‘scuola-carcere’ assume la duplice valenza di ‘scuola come carcere’ e ‘scuola in carcere’. Quest’ultima accezione è indagata nel presente saggio, focalizzando l’attenzione sulle strategie narrative, le forme, i motivi e i topoi mediante i quali viene rappresentata la realtà della scuola penitenziaria italiana soprattutto attraverso il punto di vista di scrittori che hanno frequentato l’ambiente carcerario nel ruolo di docenti ed educatori. Di questo peculiare sottogenere delle prison school writings si traccia al contempo la storia, ricercando le connessioni con il contesto politico, giuridico e culturale, dall’Unità d’Italia fino ai giorni nostri, facendo dialogare la critica letteraria e la sociologia del carcere, la didattica speciale e la pedagogia della devianza, la storia del diritto penitenziario, gli educational e i critical prison studies. A partire da De Amicis e Andreani, si studiano, fra gli altri, i lavori di Invernizzi, Valeriani, Malvezzi, Grimaldi, Albinati, Balzano, Tagliani, Verdone, Trovato, Parrella, accertando infine il trionfo delle forme brevi e ibride che contraddistinguono sempre più questo genere letterario.
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