«Lo cunto de li cunte» di Pompeo Sarnelli: dalla cornice della «Posilecheata» ad un caso narrativo

Autori

  • Aldo Stabile Studioso indipendente

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/19423

Parole chiave:

cornice narrativa, fiaba, monumenti napoletani, Posilecheata, Sarnelli

Abstract

Il contributo analizza la Posilecheata (1684) di Pompeo Sarnelli, in prima istanza inquadrando la raccolta di fiabe nella tradizione narrativa dialettale napoletana del Seicento. L’attenzione si concentra poi sul terzo cunto della raccolta, definito dall’autore come il ‘vero’ cunto de li cunti, e presentandosi quindi come un tentativo di riscrittura del capolavoro basiliano. Attraverso l’analisi dei procedimenti narrativi del cunto, è possibile osservare come la Posilecheata si collochi a metà strada tra l’imitazione del modello e un altro obiettivo, avanzato dall’autore anche nella sua Guida de’ forestieri (1685), che è quello della promozione del patrimonio monumentale e paesaggistico di Napoli. Infatti, alla trama del cunto, l’autore intreccia i racconti eziologici sui monumenti e sui luoghi della città, che, divenuti a loro volta personaggi fiabeschi, agiscono tra le fila del racconto.

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Pubblicato

2024-12-30

Come citare

Stabile, A. (2024). «Lo cunto de li cunte» di Pompeo Sarnelli: dalla cornice della «Posilecheata» ad un caso narrativo. Griseldaonline, 23(2), 35–44. https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/19423

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