Risvegli di primavera. Metamorfosi del ‘topos’ primaverile nell’«Inamoramento de Orlando»

Autori

  • Angelo Pietro Caccamo Università di Pisa

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/19966

Parole chiave:

Matteo Maria Boiardo, Este, Inamoramento de Orlando, poema cavalleresco, Quattrocento

Abstract

Nel poema di Boiardo, la primavera appare sovente caricata di complesse funzioni retoriche e ideologiche. Il locus amoenus è rappresentato, in ossequio a una codificata tradizione, come paesaggio primaverile: dalla Riviera d’Amore (1, iii 37) agli inquietanti giardini di Dragontina (1, vi 48) e Falerina (2, iv 22). L’articolo intende rilevare lo sviluppo e le diversificazioni formali della topica, segnalando come corrispondano alle differenti funzioni per cui il motivo è di volta in volta reimpiegato. Nei giardini incantati, Boiardo costruisce una complessa teoria erotica, in cui il verger diviene volta per volta manifestazione naturale di una tensione erotica ispiratrice d’imprese e civilizzatrice, o ancora ingannevole trappola che testimonia le possibili derive di una passione soverchiante. Ma l’immagine della primavera veicola altrove anche un’operazione ideologica: traducendo in termini cortesi il topos umanistico del ritorno dell’età dell’oro, Boiardo annuncia una rinascenza civile e intellettuale, etica e politica, messa in scena dai «cavalieri antiqui et honorati» (2, xiii 2) del poema, ma che ha come referente storico il nuovo corso della dinastia estense.

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Pubblicato

2024-12-30

Come citare

Caccamo, A. P. (2024). Risvegli di primavera. Metamorfosi del ‘topos’ primaverile nell’«Inamoramento de Orlando». Griseldaonline, 23(2), 115–126. https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/19966

Fascicolo

Sezione

Omnibus