Gianni Celati: il ‘flâneur’ nell’epoca digitale. Sulle tracce della piccola oasi

Autori

  • Nicolò Marangoni Università Ca’ Foscari Venezia

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/21399

Parole chiave:

‘flânerie’, immaginazione, linguaggio, paesaggio

Abstract

Sulla linea rilkiana delle Duinesi, Gianni Celati riconduce il movimento dello scrivere-immaginare ad un fronte della negazione, comprendendo cioè che le cose hanno un limite (il lutto), però in questa sorta di «bordo del no» esse si bilanciano su un fondo segreto (il silenzio). Allora la negazione non è solo morte e il flâneur che si porta su quel limite, in quanto Wanderer, riscopre la piccola oasi, cioè la parola. Celati mostra così una particolare disposizione alla ricerca, e dunque alla scoperta, di quell’ignoto secondo lato delle cose e dei luoghi. Una rilettura possibile e produttiva dell’opera celatiana è certamente concepibile come un’ermeneutica prossima alla lezione heideggeriana. La close reading scelta non è priva di insidie, ma è senz’altro funzionale per restituire al presente quella speciale flânerie, etica/estetica ed ecologica, oggi più che mai attuale e necessaria in un’epoca assai fugace e digitale dove scompaiono troppo facilmente i percorsi e si cancellano gli orizzonti.

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Pubblicato

2025-08-04

Come citare

Marangoni, N. (2025). Gianni Celati: il ‘flâneur’ nell’epoca digitale. Sulle tracce della piccola oasi. Griseldaonline, 24(1), 103–113. https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/21399

Fascicolo

Sezione

Omnibus