La letteratura, la poesia, il disastro
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/14793Parole chiave:
Covid-19, Dante, Inferno, letteratura, pandemiaAbstract
L’articolo propone alcune riflessioni sul rapporto tra letteratura e disastro, sulla scorta soprattutto di Maurice Blanchot, Italo Calvino, Julia Kristeva, Gilles Deleuze e Félix Guattari. Per verificare più concretamente questo rapporto viene riletto anche Dante. A differenza delle riletture metaforiche o allegoriche (passate qui in rassegna) della Divina Commedia proposte finora in relazione alla pandemia, l’articolo si concentra su Inf. iii, 1-3, considerando il funzionamento del testo dantesco, in particolare della sua cellula base: la terzina. Alla luce di alcune osservazioni che Deleuze e Guattari fanno nel saggio De la ritournelle è possibile trattare la terza rima e il Covid-19, e più in generale letteratura e mondo, come due sistemi contigui e verificare come il testo letterario, con la sua costruzione retorica, si modella e agisce su strutture vitali profonde che vengono sollecitate ed emergono in tutta la loro pienezza in occasione di eventi traumatici come sono anche i disastri naturali e le pandemie.
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