Congiure, tiranni e teste mozzate: Filippo de’ Nerli ‘allievo’ di Machiavelli

Autori

  • Carlo Varotti Università degli Studi di Parma

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/19431

Parole chiave:

Filippo de’ Nerli, Niccolò Machiavelli, storia della storiografia, tirannicidio, tiranno

Abstract

L’articolo prende in esame la figura e l’opera dell’uomo politico e storico Filippo de’ Nerli (1476-1556), fervente mediceo, frequentatore delle riunioni degli Orti Oricellari, nonché amico e corrispondente di Machiavelli. Sullo sfondo di un posizionamento politico in cui le differenze prevalgono sulle consonanze, Nerli sembra accogliere (ed esibire con orgoglio) la ‘lezione’ machiavelliana. Lo si ricava soprattutto dal modo in cui egli tratta nei suoi Commentari de’ fatti civili il racconto delle congiure ‘antitiranniche’ dei suoi tempi: quella del 1522 contro il cardinale Giulio de’ Medici e quella di Lorenzino de’ Medici contro il Duca Alessandro (1537). La lezione politica machiavelliana viene, in ambedue i casi, tradotta in un’interpretazione disincantata dell’agire umano, in cui Nerli fa intervenire una lettura e interpretazione degli eventi recenti che esplicitamente si richiama allo stile dei Discorsi e alla capacità ermeneutica di estrarre dal racconto della storiografia antica o biblica costanti dell’agire umano utili a capire azioni e personaggi del presente.

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Pubblicato

2024-08-07

Come citare

Varotti, C. (2024). Congiure, tiranni e teste mozzate: Filippo de’ Nerli ‘allievo’ di Machiavelli. Griseldaonline, 23(1), 149–162. https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/19431

Fascicolo

Sezione

Omnibus