Due letture gaddiane, 1. La storia misurata «al lume del dopo»: propositi estetici nei nuovi quaderni del «Giornale di guerra e di prigionia»

Autori

  • Roberta Colombi Università degli studi Roma Tre

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/19487

Parole chiave:

diario, guerra, memoria, trauma, XX secolo

Abstract

Il contributo offre un’analisi delle pagine finora inedite del Giornale di guerra e di prigionia di Gadda pubblicate nella nuova edizione Adelphi. Oltre ad essere un importante serbatoio della scrittura futura, esse mostrano all’origine il bisogno dell’aspirante scrittore di stabilire un rapporto tra la vita e l’espressione. Nella baracca 15 a Celle, durante gli ultimi mesi di prigionia nel 1918, Gadda compie il suo apprendistato spinto dal desiderio di capire cosa fare dell’esperienza di guerra depositata nel suo Giornale e stabilisce la necessità di superare la scrittura diaristica guardandola «al lume del dopo». Il desiderio che quel materiale autobiografico (Vita notata) venisse organizzato e ‘rielaborato’ in scrittura (Pensiero notato) indica una direzione di lavoro. Le prose di guerra, filtrando il trauma di quell’esperienza, rappresentano l’esito a distanza di quel percorso intuito da Gadda come necessario per la prima volta in queste pagine del Giornale nelle quali, anche se confusamente, dichiara l’autobiografismo della sua poetica.

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Pubblicato

2024-08-07

Come citare

Colombi, R. (2024). Due letture gaddiane, 1. La storia misurata «al lume del dopo»: propositi estetici nei nuovi quaderni del «Giornale di guerra e di prigionia». Griseldaonline, 23(1), 87–96. https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/19487

Fascicolo

Sezione

Methodologica