«Non era più un mistero»: il problema della fine nel «Trucco» di Beppe Fenoglio

Autori

  • Giacomo Raccis Università degli Studi di Bergamo

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/11129

Parole chiave:

Fenoglio, racconto, novella, morte, fine

Abstract

Il tema della ‘fine’ è centrale in tutta l’opera di Beppe Fenoglio ed è decisivo nel definire la sua stessa identità di autore. Raramente, sia nei romanzi incompiuti sia nelle opere licenziate dell’autore, la conclusione permette di determinare retrospettivamente il senso della storia. E la sospensione del finale è ancora più marcata quando coincide con la tematizzazione della ‘fine’, cioè la morte di un personaggio. La morte è un evento ricorrente nei racconti di Fenoglio, a volte oggetto di una precisione ossessiva, a volte di un’evidente volontà di rimozione. Questo meccanismo appare particolarmente marcato nel Trucco, racconto compreso nei Ventitré giorni della città di Alba. Qui la morte è il tema centrale, ma anche lo strumento di un esperimento narrativo: la morte è annunciata, discussa, attesa ma, in definitiva, non rappresentata. Il finale diventa così il luogo dove viene svelato un ‘trucco’ che coinvolge anche il lettore. Questo articolo si propone di affrontare il ‘problema della fine’ nel racconto di Fenoglio, unendo un’indagine analitica sul testo (rivolta soprattutto all’uso della focalizzazione mobile e della reticenza) ad alcune osservazioni sul modo in cui l’autore rielabora le potenzialità del racconto breve, che per suo statuto prevede la collocazione dell’accento proprio sul finale.

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Pubblicato

2021-07-28

Come citare

Raccis, G. (2021). «Non era più un mistero»: il problema della fine nel «Trucco» di Beppe Fenoglio. Griseldaonline, 20(1), 195–204. https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/11129

Fascicolo

Sezione

Omnibus