Ragionando di catastrofi: due voci ‘minori’ dell’Illuminismo meridionale

Autori

  • Alessio Bottone Università degli Studi di Salerno

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/14669

Parole chiave:

catastrofe, dialogo, Francesco Antonio Astore, Illuminismo meridionale, Onofrio De Colaci

Abstract

La letteratura della catastrofe occupa un ruolo cruciale all’interno della cultura settecentesca dei Lumi, in particolare di quella dell’Italia meridionale. Fra i generi letterari impiegati dagli intellettuali vi è anche il dialogo, che due autori ‘minori’ come il calabrese Onofrio De Colaci (1746-1799) e il pugliese Francesco Antonio Astore (1742-1799) utilizzano per commentare rispettivamente il terremoto del 1783 e l’eruzione del Vesuvio del 1794. Entrambi, proprio attraverso la morfologia dialogica, offrono un’importante testimonianza della sensibilità illuministica di fronte ai disastri naturali, distinguendo tra vero e falso sapere, tra scienza e superstizione, tra primato delle cose e fantasie poetiche. Le due opere in questione, i Dialoghi intorno a’ tremuoti e i Dialoghi sul Vesuvio, costituiscono dunque un esempio significativo della possibilità e della necessità di indagare il pensiero dei Lumi nel Mezzogiorno con le lenti della critica letteraria.

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Pubblicato

2022-08-03

Come citare

Bottone, A. (2022). Ragionando di catastrofi: due voci ‘minori’ dell’Illuminismo meridionale. Griseldaonline, 21(1), 15–34. https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/14669

Fascicolo

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