Forme dell’‘ethos’ nel genere della confessione criminale
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1721-4777/15437Parole chiave:
D’Annunzio, etica, narratologia, paradigma giudiziario, RousseauAbstract
Il saggio intende analizzare, dal punto di vista narratologico, alcune trasformazioni che interessano i rapporti di dialogicità interni nel genere della confessione tra Settecento e Ottocento. In particolare, si vuole mostrare come il paradigma giudiziario delle Confessions di Rousseau, che ha fra i suoi modelli un genere assai popolare come quello dei mémoires judiciaires e dentro il quale il narratario viene concepito come l’orizzonte per la costruzione di un’etica condivisa, entri in crisi con lo sviluppo della scienza psicologica ottocentesca, quando in autori come Paul Bourget e Gabriele D’Annunzio l’impossibilità di assumere la ragione come fondamento di un’esperienza intersoggettiva invita a ripensare la presenza e l’assenza del lettore nel testo.
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